Opere D'Arte
Sancta Maria Gratiarum
Madonna con Bambino del sec. XIII
Madonna con Bambino e santi. Tela a tempera incollata su tavola. su di un seggio ad alti laterali rossi guarnito di stoffa, sta seduta la Vergine perfettamente frontale vestita di tunica a lunghe e larghe maniche a disegni geometrici neri e rossi su fondo grigiastro con bordi in fondo alle maniche a fregi neri; Ella tiene seduto sulle ginocchia frontale il Bambino che benedice alla greca e regge con la sinistra un cartiglio scritto in caratteri neri e rossi (le sue vesti in rosso e verde sono ridipinte). Sulla stoffa del sedile, bianca a lisanghe nere, ne è disposta un'altra frangiata con motivi di piccole losanghe rosse entro le più grandi nere su fondo bianco. La parte inferiore del quadro sotto il trono, è divisa in quattro rettangoli spartiti in fasce rosse, contenenti quattro figure di santi su fondo azzurro dei quali si distingue soltanto un vescovo, un angelo, si pensa sia San Michele Arcangelo e il donatore del quadro. All'estrema destra vi è la figura del donatore. Il viso della Vergine è verdino con grandi occhi, e naso diritto profilato in rosso scuro; quello del bambino è ridipinto.
L'opera venne pubblicata nel 1934 (M.R. GABRIELLI, Inventario degli oggetti d'arte d'Italia. IV. Provincia di Aquila, Roma 1934, p. 139) che la disse simile a quella di Fontecchio. Il GARRISON (E.B. GARRISON, Italian Romanesque Panel Paiting, Florence 1949, p. 49 nota 214.) la avvicinò stilisticamente alla produzione umbro-abruzzese della dine del XIII secolo, mentre il Matthiae (G. MATTHIAE, Il Castello dell'Aquila ed il Museo Naziomale Abruzzese, Roma 1959, p.12.) la ritenne abruzzese pur accostandola ai modi lineari della pittura umbra e laziale.
Lo stesso autore nel 1969 ne ribadiva l'arcaismo sia stilistico che iconografico(G. MATTHIAE, Pittura Medioevale abruzzese, Milano 1969, p.74). Il dipinto, proveniente dalla chiesa parrocchiale di Collelongo, pur di modi popolareschi, può essere considerato opera di un artista abruzzese attivo sul finire del XII secolo.
Restauro