Le Palme

In questa domenica la Chiesa ricorda l'ingresso di Gesú a Gerusalemme, viene accolto come un re con queste parole "Benedetto colui che viene nel nome del Signoe, Osanna nell'alto dei cieli".
Gv 12,12
Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d’Israele!
Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:

Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d’asina.

Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto. Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. I farisei allora dissero tra di loro: “Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!


La stessa folla che oggi lo acclama Re, tra una settimana piange un lamento sulla via del calvario e Gesù, rivolgendosi alle donne dice "Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli" Piangete, perché essi, proprio essi, saranno testimoni e partecipi della distruzione di Gerusalemme, di quella Gerusalemme che "non ha saputo riconoscere il tempo in cui è stata visitata". Ed infatti continua dicendo "Se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?" Se io che sono la fonte della vita vengo trattato così cos'avverrà degli altri, "Qessi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua".