Pentecoste

In questa domenica la Chiesa ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e su Maria riuniti assieme nel cenacolo. La Pentecoste viene 50 giorni dopo la Pasqua; il suo nome deriva dal vocabolo greco pentekoste [heméra], che significa appunto cinquantesimo [giorno]. La tradizione di qesta festa è molto antica, dobbiamo ricerca tra i popoli di origine semitica, infatti per essi questa era la festa "dei primi frutti" o della "Mietitura". Sugli altari venivano offerte al Signore le primizie per ringraziarLo del dono dei frutti della terra. Successivamente gli Ebrei festeggiavano questo in giorno la consegna delle tavole della legge da Dio a Mose e quindi al popolo sul monte Sinai. La Chiesa ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e Maria, scese su di loro trasformandoli da uomini semplici e ignoranti in abili e sapienti oratori.
Si può far risalire a quel momento la nascita dell'attività apostolica della Chiesa.
Si racconta che il giorno stesso, dopo la discesa dello Spirito Santo, con la sua predicazione San Pietro convertì più di tremila persone.
Atti 2,1
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.
Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: “Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio”. Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l’un l’altro: “Che significa questo? ”. Altri invece li deridevano e dicevano: “Si sono ubriacati di mosto”.