La Necropoli
Collelongo
Si sviluppa sull’opposto versante, nella valle del Cantone sul percorso naturale che collega Amplero con la conca del Fucino, si sono ritrovate trenta tombe, questa fu in uso tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C.
Le tombe potevano essere destinate ad un solo defunto o per un numero maggiore come la tombe di famiglia, la varietà delle tombe indica la disponibilità economica del defunto.
C’è una distinzione tra tombe a cassa, a loculo ricoperte da lastroni di pietra e tombe a loculo con volta con ingresso anteriore chiuso da un muretto o da una stele-porta.
Un esempio eccezionale è dato da un'unica tomba che era preceduta da un corridoio scavato nella roccia con un canale per versare al suo interno offerte tipo vino e latte. In questa tomba è stato rinvenuto il letto in osso, da ciò si è capito la notevole disponibilità economica di quella famiglia.
Dai resti scheletrici si sono determinate le malattie di cui erano affetti questi individui e la loro alimentazione, si sono rilevati fenomeni di artrosi vertebrale, e casi di tubercolosi, da qui si capisce che l’alimentazione era insufficiente e c’erano gravi carenze igieniche. Dalla presenza, nell’apparato dentario, di carie granulomi, ascessi e paradentosi, si capisce la carenza di fluoro contenuto nelle acque che servivano alle necessità quotidiane, la dieta della popolazione era di tipo prevalentemente agricolo con un apporto di alimenti di origine animale.
Erano un popolo di pastori e agricoltori in quanto possedevano capre, ovini e bovini per la produzione di latte e lana e venivano sfruttati per il lavoro dei campi. Sono stati ritrovati anche resti di maiali che venivano utilizzati solo per scopi religiosi, l’animale veniva offerto come pasto funebre al defunto, infatti i resti di questo animale è concentrata nella necropoli e non nel centro abitato.
La necropoli era allineata sugli opposti versanti di una valletta, in duplice fila, si succedevano lapidi alternate a tombe a camera. Le lapidi di queste tombe erano a forma di Stele-porta, queste raffigurano porte a due battenti, talora con le maniglie, sormontate da un timpano triangolare decorato da un crescente lunare. Il motivo della porta allude al passaggio del defunto nell’oltretomba.
Il rito funerario prevedeva la deposizione, in una nicchia laterale oppure a fianco del defunto, di vasi con cibi e bevande e pezzi di carne (maiale, agnello, pollo).
Queste notizie sono state tratte dal libro "Amplero Archeologia e Storia di un cenro Italico-Romano" realizzato con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo-Chieti e Università degli studi di Pisa Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico alle quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto, che arriccisce il nostro paese. Il libro è disponibile presso il Palazzo Botticelli in Collelongo.