Rinnovamento nello Spirito Santo
Nella sua essenza il RnS è una corrente di grazia che, dove è giunta ed è stata
accolta, ha rinnovato qualsiasi realtà. Negli ambienti più diversi e senza
distinzione di persone, essa ha suscitato e continua a suscitare un rinnovamento
spirituale che trasforma radicalmente i cuori e la vita, orientandola decisamente
verso Dio e, di conseguenza, verso l'uomo.
In coloro che hanno fatto questa esperienza è possibile notare una netta distinzione
tra il prima e il dopo, sia che si tratti di persone già credenti e impegnate, sia che
si tratti di non praticanti o non credenti.
Il punto discriminante è costituito dall'effusione dello Spirito, una grazia che
comunica un'esperienza di Dio molto forte, capace di coinvolgere tutto l'essere
(intelligenza, emozioni, sentimenti ...), rendendo coscienti della chiamata alla
santità intesa come l'essere uniti a Dio nel vincolo della carità.
Di qui la scelta decisa a camminare su questa via, in una conversione continua, verso
la maturità umana e cristiana. Il "Rinnovamento nello Spirito Santo" si sviluppa in Italia agli inizi degli anni ´70 e si configura oggi come un movimento ecclesiale. "Il Rinnovamento nello Spirito Santo" in Italia è espressione della grande corrente spirituale denominata "Rinnovamento Carismatico Cattolico" o più semplicemente "Rinnovamento", inaspettatamente esplosa alla chiusura del Concilio Vaticano II, in America. Oggi il Rinnovamento è diffuso in 204 Paesi dei cinque continenti fra 82 milioni di cattolici, e assume nelle varie nazioni stili, forme di vita e stati giuridici diversi fra loro, anche se, in definitiva, riconducibili all’unica, comune origine. Il Rinnovamento, sin dal suo sorgere, appare come un compimento, di quell’audace speranza profetica formulata da Giovanni XXIII in preparazione al Concilio Ecumenico Vaticano II (25/11/1961): “Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una nuova Pentecoste” e delle parole pronunciate da Paolo VI, nell’udienza generale del 16 Ottobre 1974: “Voglia il Signore effondere, oggi, una grande pioggia di carismi per rendere feconda, bella e meravigliosa la Chiesa, capace d’imporsi all’attenzione e allo stupore del mondo profano, del mondo laicizzante”. Non possiamo non ricordare come già Papa Leone XIII, il 1° gennaio del 1901, avesse dedicato il ventesimo secolo allo Spirito Santo intonando il Veni Creator Spiritus in nome della Chiesa intera, dopo la pubblicazione dell’enciclica dedicata allo Spirito Santo. Leone XIII esortava i cristiani a ritornare al cenacolo di Pentecoste e invocare lo Spirito Santo per la riunione della cristianità. Certamente la voce di Leone XIII ha "bucato" il cielo, infatti a partire dal 1901 e successivamente in coincidenza con il concilio ecumentico Vaticano II, tanti movimenti carismatici e di Chiese pentecostali si sono diffusi in ogni parte del mondo come autentica risposta dell’unico Spirito alle preghiere dei Papi per il rinnovamento spirituale di questo nostro secolo. La grazia del Rinnovamento cattolico è parte di un movimento di risveglio carismatico suscitato dallo Spirito ancora più grande, per così dire "trasversale", che sta attraversando le tre grandi tradizioni — cattolica, protestante ed ortodossa — e coinvolgendo, secondo le ultime stime dei sociologi, circa 450 milioni di cristiani che si sforzano di testimoniare una vita nuova nello Spirito a partire dall’esperienza dell’effusione dello Spirito o battesimo nello Spirito, esperienza di cui farò cenno più avanti. Possiamo intravedere, in questo fenomeno di rinnovamento tra i cristiani, sia a livello teologico che di esperienza dei carismi, un "anticipo" dell’opera che più sta a cuore allo Spirito Santo: l’unione dei cristiani, l’unità della Chiesa. Il Card. Suenens, tra i primi interpreti e promotori di questo risveglio spirituale, affermava che "il terzo millennio vede apparire all’orizzonte dei "segni" — tra i quali il Rinnovamento è in modo particolare foriero di speranza — che annunziano l’approssimarsi dell’unità visibile": non ci sarebbe, perciò, da stupirsi se questo soffio rinnovatore fosse un segno di come lo Spirito sta spingendo le Chiese al di là dei propri steccati. Lo ha fortemente intuito Giovanni Paolo II, che nella "Ut unum sint" ci ha parlato di ecumenismo spirituale, indicandoci poi nel Giubileo del 2000 "un momento decisivo del cammino verso l’unità di tutti i cristiani". La scelta di denominare l’esperienza italiana "Rinnovamento nello Spirito" in luogo di "Rinnovamento Carismatico Cattolico" è già degli inizi, come effetto della prima riflessione teologica e della mediazione culturale che gli iniziatori del movimento in Italia ebbero a compiere per attestarne l’identità cattolica. Il nome "Rinnovamento nello Spirito" è tratto dalla lettera di san Paolo a Tito (cf 3, 5) nella quale l’apostolo afferma che siamo salvati mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo. La caratteristica inconfondibile dell’espressione adottata è quella di polarizzare l’attenzione sullo Spirito Santo e non sui carismi, sul Donatore e non tanto sui doni: in tal modo risulta più facile ricordare che nessuno può convenientemente attestarsi “carismatico” se non in riferimento alla Chiesa, perché essa è carismatica. L’esperienza carismatica che contraddistingue il Rinnovamento non ha un fondatore, come tante altre realtà ecclesiali, né un carisma particolare da segnalare alla Chiesa e al mondo, ma vuole contribuire a ridestare la struttura fisiologica dell’esistenza cristiana, che è, per sua natura, un’esistenza "nello Spirito". Ecco perché già il Card. Suenens definiva il Rinnovamento "una corrente di grazia capace di dare una scossa alla Chiesa post conciliare", e ancora "un movimento dello Spirito che aiuti la Chiesa a divenire tutta carismatica secondo le attese e le proposizioni del Concilio Vaticano II". Il RnS è uno strumento ecclesiale per una nuova comunicazione spirituale della fede, ma non rappresenta in se stesso una nuova spiritualità. Non si può neanche indicare una finalità precisa del RnS, ma solo segnalare il suo dinamismo interno, orientato al rinnovamento di tutta la Chiesa, in tutte le sue manifestazioni vitali e in tutte le sue attività. Afferma Giovanni Paolo II: "Tutta l’opera di rinnovamento della Chiesa che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha così provvidenzialmente iniziato non può realizzarsi se non nello Spirito Santo, cioè con l’aiuto della sua potenza". Il Papa evidenzia, quindi, che non è sufficiente un rinnovamento a livello di documenti e di strutture ecclesiastiche se non viene toccato il cuore dell’uomo, per opera dello Spirito Santo. Il Rinnovamento è aperto a tutti, a ogni categoria ecclesiale e sociale, senza distinzioni di età e di sesso, perché tutti possano fare la meravigliosa esperienza della vita nello Spirito che, secondo la promessa di Gesù, viene concesso senza misura (Gv 3, 34) a ogni uomo. Chi si accosta al Rinnovamento non si trova di fronte a una proposta spirituale specifica o a un tema preminente di vita spirituale, ma riflette e applica la spiritualità propria della Chiesa che è animata dallo Spirito, secondo il "manifesto di vita cristiana" proclamato da Gesù nella Sinagoga di Nazaret. In quel capitolo 61 del profeta di Isaia, Gesù parla dell’ "unzione dello Spirito" e noi possiamo rileggere la nostra triplice unzione battesimale, la nostra alleanza sponsale con Cristo, secondo l’insegnamento della Lumen Gentium e della Christifideles Laici, così che in forza dello Spirito di Cristo ci rendiamo disponibili a testimoniare l’opera sua, nella Chiesa e nel mondo, esercitando con fede i tria munera di Cristo: il potere sacerdotale, profetico, regale.
Gli incontri di preghiera si svolgono ogni venerdi alle ore 21.00 nella Chiesa Parrocchiale Per altre informazioni visitare il sito Nazionale del Rinnovamento oppure Regionale Rinnovamento Abruzzese |