Programma
 

Una manifestazione unica
che collega tradizione e solidarietà

Il culto a S. Antonio Abate è strettamente collegato alla natura quasi esclusivamente contadina e pastorale dell’antica società di Collelongo. Molto probabilmente il culto si riallaccia alla festa pagana dei Saturnali (dei quali erano tipici i fuochi sacri e l’offerta dei doni) trasformata dalla Chiesa locale in una giornata di carità cristiana, in cui le famiglie più agiate della comunità allestivano la "cottora" ripiena di granturco da distribuire ai poveri. Infatti, ieri come oggi, nei giorni precedenti e nella serata onorifica di S. Antonio si offrono ai gruppi di questuanti le caratteristiche "panette", la farina di grano e di granturco e beni alimentari in genere.
Un altro elemento caratteristico della festa è la presenza nelle due piazze principali del paese dei "torcioni", enormi torce fatte on tronco di quercia sezionato e riempito di legname secco. I "torcioni" hanno una stretta relazione con la festività del S.Natale. I fuochi che ardono nella notte dedicata al culto di S. Antonio Abate rappresentavano e rappresentano un’implorazione al Santo affinchè protegga la comunità dall’incendio delle stalle dove vengono allevati gli animali domestici.
Intorno al 1930 la festa si è arricchita di una nuova usanza non religiosa ma fondamentale a livello folcloristico: la sfilata delle "conche".

Programma della festa
La festa in onore di S. Antonio Abate ha inizio all’imbrunire del 16 Gennaio. In case antiche e dotate di grandi camini si accende il fuoco e si mette a cuocere una gran quantità di "cicerocchi" (granturco cotto) nelle "cottore" (grandi caldaie in rame). Verso le ore 20 dalla piazza della chiesa il parroco insieme ai ragazzi con le fiaccole ed ai fisarmonicisti si reca a benedire le "cottore". La gente segue la processione cantando la canzone dedicata al Santo. Il sacerdote si reca in ogni "cottora" e benedice le "cottore" ed i cibi preparati. Nell’arco dell’intera nottata si susseguono i canti in onore del Santo e le visite alle “cottore” da parte dei collelonghesi e di tanti forestieri; agli ospiti, anche se sconosciuti, vengono offerti vino, liquori, panini e dolci. All’alba del giorno 17 inizia la distribuzione gratuita del granturco cotto durante la notte; verso le 6 del mattino, da ogni “cottora” esce una ragazza “rescagnata” (in costume tradizionale antico) che porta in testa una conca addobbata con riferimenti alla vita e alle opere del Santo. Alla fine della sfilata viene celebrata la Santa Messa a cui partecipa in massa tutta la comunità di Collelongo. Nel pomeriggio del giorno 17 in piazza Ara dei Santi viene effettuata la benedizione degli animali; negli ultimi anni oltre agli animali domestici è stata impartita una "speciale" benedizione ai mezzi agricoli. La festa di Sant’Antonio si conclude nel pomeriggio con i classici giochi popolari.