Nasce a Montpellier nell'anno 1236 e mori nell'anno
1327. Un prodigio accompagnò la su nascita: sul suo petto infatti
si vide tracciata chiaramente una croce rossa, che poi gli rimase per
tutta la vita. Rimasto orfano in tenera età, volendo darsi a
Dio, rinunciò ai suoi beni, si vestì da pellegrino, e si avviò
verso Roma. Giunto in Italia udì come la peste facesse strage
di uomini, ed egli, per amore, si votò alla cura degli infermi.
Si recò Roma, come era suo desiderio. Tornato da lì continuò
a curare i malati nel Piemonte, nel Milanese, nel Monferrato e nei ducati
di Mantova, Modena e Parma. Arrivato in Piacenza, dove aveva sentito
che il morbo spaventoso, decimava quella popolazione. Fu contaggiato
anche lui dal morbo. Per non esser di peso agli altri, abbandonò
la città e si ritirò in una selva poco distante da Piacenza.
La peste si era manifestata in lui con una orribile piaga in una gamba.
Nessuno sapeva del servo del Signore e della sua dimora, ma Iddio provvide
al suo amico. Il cane d'un ricco signore gli portava ogni giorno un
pane e gli leccava la piaga, arrecandogli grande sollievo. Il padrone
del cane, incuriosito, seguì un giorno l'animale, onde vedere
a chi portasse quotidianamente il pane. Così Rocco si vide scoperto
e trovò in quel caritatevole un amico. Il Signore, vista la pazienza
e fedeltà del suo servo, lo liberò dal male che l'opprimeva e
gli inspirò di ritornare alla sua patria, giacché la vita
sua volgeva al fine. S. Rocco si diresse quindi verso Montpellier, ma
i suoi concittadini, che erano in aspra guerra, lo presero per una spia
e lo gettarono in prigione. Il Santo non si lagnò di nulla, e
stette ben cinque anni nell'oscurità delle carceri senza il minimo
lamento. Finalmente Dio gli manifestò che stava per chiamarlo
al Cielo.
S. Rocco è uno dei santi più venerati nel mondo cattolico
d’Occidente fra il Trecento e il Seicento, ma a causa di una nuova epidemia
di peste intorno all’Ottocento, il cui culto si ravvivò nei diversi
ambienti sociali di tutta l’Europa dell’epoca.