Disabilità

Grazie Nicola

La civiltà di un popolo si misura con la sua tolleranza e con la capacità di agevolare coloro i quali per cause e circostanze sfortunate, hanno difficoltà a vivere una vita normale.

Sono rimasto molto colpito da alcuni film che in passato ho visto, ad esempio Rain Man, L’Ottavo Giorno, Figli di un Dio minore ed altri. Tutti questi film hanno una cosa in comune, parlano di persone diversamente abili, non disabili perché hanno un’abilità diversa dalla nostra, ma nonostante questo ce l’hanno, sono capaci di amare, sono capaci di sorridere, di dimostrare riconoscenza, affetto, dolore, cose che a volte noi non siamo capaci di manifestare. Sono a volte anche più abili di noi, in questo, ecco perché diversamente abili. Vorrei prendere spunto dal film, prima citato, L’Ottavo Giorno, dove un uomo normale incontra un ragazzo Down, e da quest’incontro entrambe le loro vite vengono cambiate. L’uomo all’inizio cerca di aiutare il ragazzo, ma senza sporcarsi le mani, infatti cerca di incolpare la società che è carente di strutture, ed non è compito suo ma della società di assistere questo ragazzo. Ma poi capisce che è anche suo il compito, e da questo momento si ha l’incontro vero tra i due, che comporta un cambiamento, l’incontro con il diverso porta il mettersi in discussione.  
Gli viene concessa, ed anche a noi, la possibilità, di cambiare e di affrontare quindi la vita come un'avventura in senso stretto: senza sapere dove, una volta partiti, questa ci porterà e quindi senza sapere quello che saremo diventati una volta che permettiamo all'altro di entrare nel nostro io e gli avremo concesso di darci suggerimenti su come cambiare la disposizione del nostro arredamento interiore.
Il regista disse “la gente guarderà in modo differente il mondo dei Down. Ma la cosa più importante è riuscire a guardare se stessi in modo nuovo; capire che è possibile avere una relazione normale, naturale con le persone che vengono considerate 'diverse' e imparare a mostrare le emozioni che in genere teniamo nascoste."
Alla fine del film si pone l’attenzione sulla creazione: Dio creò tutto in sette giorni, il settimo creò l’uomo, mentre l’Ottavo creò loro, che per noi sono una fonte inesauribile di amore.  
Con la morte di Nicola, un ragazzo autistico del nostro paese, tutte queste cose mi sono tornate in mente. Durante il funerale tenutosi nella cappella del villaggio in cui era ospitato, ho visto questi ragazzi che, con il poco che avevano, irradiavano gioia e amore ai parenti straziati dal dolore di una morte così improvvisa. Loro che non avevano niente hanno donato sorrisi, allegria, voglia di vivere…
Durante l’omelia il Sacerdote ci ha richiamati alla solidarietà, a servire l’uomo, anche colui che è diversamente abile, ci ha lasciato queste parole Mettete più cuore nelle vostre mani.
Gli operatori che lavorano nel villaggio, alla fine della liturgia ci hanno lasciato un ricordo di Nicola, ed hanno ricordato il suo sorriso, la voglia di affetto, ed hanno rivolto una preghiera di ringraziamento a Dio dicendo “Dio non ti chiediamo perché ce l’hai tolto, ma i ringraziamo perché ce l’hai donato”.

“Nicola hai dato molto a tutti noi, perdonaci se noi non ti abbiamo dato abbastanza di quello che potevamo darti”

Grazie

Sir. 2,4
Accetta quanto ti capita,
sii paziente nelle vicende dolorose,
perché con il fuoco si prova l’oro,
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Affidati a lui ed egli ti aiuterà;
segui la via diritta e spera in lui.

Visita i link www.disabili.com ed anche associazione ottavo giorno